Timore, paura, terrore. Ma siamo sicuri, che dall’inizio, fosse del virus? E non di chi, in quel momento, comandava il gioco?
Di chi, in quel momento, faceva la narrazione? Di chi, sorvegliava ed era pronto a braccarvi, se non ci aveste creduto? Era la violenza del potere, che impauriva. Per questo, siamo stati tutti obbedienti. Quella violenza, non la dimenticheremo mai. Forte, fortissima, fin dal primo lockdown totale.
L’elicottero sopra la testa in piazza Duomo, che ti inseguiva mentre eri a piedi. E’ lì che si è capito che c’era qualcosa di ‘grandioso’. E tanto più era la gratuità di questo potere, tanto più era la sua forza. L’irrazionale comanda, perché solo l’irrazionale travolge, e paralizza. Tutti, subito, abbiamo capito che quel potere di rinchiuderci, come delinquenti o appestati, viveva di una forza immensa, perché nessuno interveniva, nessuno diceva nulla, nessuno parlava, quando era evidente che tutto era folle. Nelle file ai supermercati, ricorderemo sempre queste file immense, ore ed ore, e nessuno parlava con l’altro. Nessuno. Dritti, sotto il sole, ad aspettare il proprio turno. Imbavagliati, fermi, immobili. Questo è il potere. Il vero potere, quello che può imporre tutto quello che vuole, nella consapevolezza di una resistenza paralizzata dal terrore. La forza di tutto quello che è accaduto, è stata soltanto di un potere che si è mostrato capace di un dominio puro fin dall’inizio. Di un potere immenso, duro, luccicante.
Chi pensa a dei ‘cialtroni’, è lontano dalla verità. Anzi, non ha capito proprio nulla. Questa è un’organizzazione mondiale, che è partita, quando era ben certa di avere tutti i tasselli al punto giusto, quando sapeva che avrebbe potuto compiere ogni violenza possibile, giuridica e – come tanti fatti dimostrano, soprattutto all’estero – fisica, nella totale impunità.
Quando sapeva, che doveva solo manifestare la sua forza – immensa -, per terrorizzare un’intera popolazione mondiale, e costringerla a sottomettersi, senza scampo. Politici, giornalisti, medici, personaggi pubblici, si sono schierati subito. Hanno capito, subito, quella violenza. Che non si poteva che saltare – al più presto, prima che fosse troppo tardi -, da quella parte. Che non ci si poteva contrapporre a quella violenza, se non esercitandola a sua volta.