1. Il simbolismo della chiave è, con ogni evidenza, in rapporto al suo doppio ruolo di apertura e chiusura: è al tempo stesso un ruolo d’iniziazione e di discriminazione, come indica con precisione l’attribuzione delle «chiavi del Regno dei Cieli» a san Pietro. Il ‘potere delle chiavi’ è quello che permette di legare e slegare, potere effettivamente conferito a san Pietro dal Cristo (secondo la terminologia alchimistica, si tratta qui del potere di ‘coagulare e di sciogliere’). Questo potere è raffigurato, negli stemmi papali, da due chiavi – una d’oro e l’altra d’argento – che in precedenza erano l’emblema del dio romano Giano; il doppio aspetto del potere corrisponde all’autorità spirituale e alle funzioni regali, il cui fine rispettivo è, secondo Dante, l’accesso al Paradiso terrestre o – secondo la terminologia ermetica – ai Grandi Misteri e ai Piccoli Misteri. Le chiavi di Giano aprono anche le porte solstiziali, cioè a dire l’accesso alle fasi ascendente e discendente del ciclo annuale, ai domini rispettivi dello yin e dello yang, che trovano il loro equilibrio agli equinozi. Giano era anche considerato la guida delle anime ed era perciò raffigurato con due facce: l’una rivolta verso la terra e l’altra verso il cielo; un bastone nella sua mano destra, una chiave nella sinistra, egli sorveglia tutte le porte e governa tutte le strade. Il simbolismo della chiave che apre la via iniziatica si esprime anche nel Corano, dove è detto che ‘Shahâdah’ (la formula «non vi è altro Dio all’infuori di Dio») è la «chiave del Paradiso».
2. La chiave è in Giappone un simbolo di prosperità, poichè essa apre il «granaio del riso». Naturalmente, l’espressione «granaio del riso» può essere intesa in senso metafisico e riferirsi a un nutrimento spirituale: in questo caso, la chiave assume un significato uguale a quello che abbiamo appena ricordato.
3. Simbolo del potere e del comando: la chiave comanda – apre e chiude – la porta. «Tutto ciò che si dice, tutto ciò che si fa, nell’uomo, nel regno, nel mondo, è porta» per i Bambara.
Il Capo, il Sole, Dio, sono tre chiavi: Dio è chiave della creazione e del mondo; il Sole è chiave del giorno, che apre al suo levarsi e chiude al tramonto. Lo sgabello (trono), il piede dell’uomo, sono le chiavi. Le chiavi simbolizza il capo, il maestro, l’iniziatore, colui che detiene il potere di decisione e la responsabilità.
4. Sul piano esoterico, «possedere la chiave» significa essere stato iniziato; essa indica non soltanto l’ingresso in un luogo – città o casa – ma l’accesso a uno stato, a una dimora spirituale, a un grado iniziatico. Nei racconti e nelle leggende molto spesso vengono citate tre chiavi che introducono, in successione, in tre recinti o tre camere segrete (analoghe ad altrettanti accostamenti al mistero): d’argento, d’oro o di diamante, esse segnano le tappe della purificazione e dell’iniziazione. La chiave qui è il simbolo del mistero da svelare, dell’enigma da risolvere, dell’azione difficile da intraprendere: è il lampo dell’illuminazione e della scoperta”.