Nel corso degli ultimi due secoli, archeologi e paleontologi sono venuti in possesso di reperti come Scheletri Giganti sconcertanti che mettono in discussione le teorie finora elaborate per spiegare il processo che ha portato all’evoluzione dell’Homo Sapiens a partire dai primati arboricoli.
Teschi giganti, mandibole con denti smisurati e femori giganteschi sono stati rinvenuti in diverse zone del pianeta a testimonianza del fatto che c’è un grosso “buco” nelle teorie che spiegano l’evoluzione della specie Homo. Molto lentamente, la comunità scientifica si sta convincendo che in un passato neanche troppo remoto, ominidi giganteschi siano esistiti sul pianeta Terra.
Uno dei casi più documentati e accettati dalla scienza è quello del
Gigantopitecus, venuto alla conoscenza degli scienziati nel 1935, grazie
alla scoperta accidentale di alcuni misteriosi molari da parte del
paleontologo tedesco Ralph Von Koenigswald in una farmacia di Hong Kong.
Il ricercatore subito si rese conto di trovarsi di fronte ai resti di
un gigantesco primate, forse il più grande ominide che abbia abitato il
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Basandosi sulle dimensione del molare, 2,5 centimetri di lato, si pensa
che la gigantesca creatura arrivasse a misurare fino a tre metri di
altezza e un peso corporeo di ben 500 chilogrammi. Le ricerche di Von
Koenigswald andarono avanti per quattro anni, ma con l’inizio della
Seconda Guerra Mondiale il paleontologo fu fatto prigioniero e costretto
ad interrompere i suoi studi.
Secondo i teorici della cospirazione, la Smithsonian Institution
acquisto lo scheletro con la volontà di sottrarlo alla conoscenza
dell’opinione pubblica. Ma perchè? Perchè ci dovrebbe essere un
gigantesco cover-up di tutte queste scoperte? E perchè in nessun museo
del mondo sono mai stati esposti questu entusiasmanti, quanto enigmatici
reperti?
Una sentenza della Corte suprema ha costretto l’istituto Smithsonian
a rilasciare dei documenti classificati risalenti ai primi anni del
1900 che dimostrano che l’organizzazione è stata coinvolta in una grave
copertura storica di prove sull’esistenza nel passato degli uomini
giganti, i loro resti ne furono trovati decine di migliaia in tutta
l’America e fu ordinato dagli amministratori di alto livello di
distruggere tali prove, per proteggere la cronologia corrente principale
dell’evoluzione umana.
Un punto di svolta del caso giudiziario è stato quando un lungo osso
femorale umano di 1,3 metro è stato mostrato come prova in tribunale
. La prova è arrivata come un duro colpo per gli avvocati della
Smithsonian, l’osso era stato rubato dalla Smithsonian da uno dei loro
curatori di alto livello a metà degli anni 1930, l’aveva tenuto per
tutta la vita e aveva ammesso sul letto di morte per iscritto le
operazioni sotto copertura della Smithsonian.
«E ‘una cosa terribile quello che è stato fatto al popolo
americano», ha scritto nella lettera. «Stiamo nascondendo la verità sui
antenati dell’umanità, i nostri antenati, i giganti che popolavano la
terra come è ricordato nella Bibbia e nei testi antichi del mondo».
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha costretto la Smithsonian
Institution di rilasciare pubblicamente informazioni classificate su
tutto ciò che riguarda la “distruzione di elementi di prova relativi
alla cultura costruttore tumulo” e ad elementi “relativi a scheletri
umani di altezza maggiore del solito”, l’ AIAA è estremamente
entusiasta.
Il direttore AIAA, Hans Guttenberg.«Finalmente, dopo oltre un secolo
di menzogne, la verità sui nostri antenati giganti è stata rivelata al
mondo» riconosce, visibilmente la sentenza del tribunale.
I documenti sono in programma per essere rilasciati nel 2015 e
l’operazione sarà coordinata da un’organizzazione scientifica
indipendente per garantire la neutralità politica.
Eppure, si tratta di ritrovamenti che potrebbero far luce sul passato remoto dove molti giornali nel passato come il New York Times confermano tali scoperte rimaste nel dimenticatoio.
Vi lasciamo alcuni articoli in originale riportati dai vari giornali
Nel 1868, nel giorno di Natale, il NYT da un notizia di ritrovamento di uno scheletro dalle dimensioni fuori dal comune. Alcuni operai della compagnia Sank Rapid Water Power erano impegnati negli scavi per la costruzione di una diga per la creazione di energia idroelettrica lungo il fiume Mississippi. Durante i lavori, gli operai hanno rinvenuto i resti uno scheletro umano di dimensioni gigantesche incastonati nella roccia di granito
L’8 settembre del 1871, il NYT riporta la notizia di altri scheletri giganti rinvenuti durante dei lavori di scavo a Petersburg, in Virginia
“Gli operai impegnati nei lavori della ferrovia, si sono
imbattuti in una sepoltura contenente gli scheletri di quelli che si
pensano essere nativi americani di un’epoca remota e di una perduta e
dimenticata razza umana. I corpi esaminati presentano una formazione
molto strana e impressionante. […]. Il femore è molto più lungo di
quello degli individui umani normali, tanto da far ipotizzare una
statura di quasi tre metri”
Il 10 agosto 1880, il NYT ribatte un articolo riportato dall’Harrisburg Telegraph, nel quale si riporta lo stralcio di un verbale redatto il 24 maggio 1798 dal giudice Atlee a seguito di una strana scoperta.
“In compagnia del procuratore capo McKean, del giudice Bryan,
del sig. Burd e di altre rispettabili signori, ci siamo recati nella
proprietà del sig. Neese, dove ci è stato mostrato il luogo nei pressi
della sua abitazione dove diversi anni fa furono rinvenuti due scheletri
umani. Gli scheletri misurano circa tre metri e trenta”.