Dal 1930 in poi il simbolo della svastica é associato al nazismo,
perché il Partito Nazionalsocialista tedesco lo fece diventare il suo
emblema nella bandiera, prima in quella del partito stesso, e poi in
quella della Germania hitleriana. Il collegamento con il nazismo
ha fatto della svastica un simbolo di male assoluto, ma storicamente
non lo é affatto, anzi. Per migliaia di anni la croce uncinata é stata
auspicio di fortuna e benessere. In giro per il mondo, specialmente in
Asia, si incontra spessissimo la svastica, riprodotta su monumenti ed
oggetti, molti dei quali antichissimi.
Elmo
greco di tipo frigio con inciso il simbolo della svastica, 350-325 a.C.
rinvenuto a Ercolano. Cabinet des Médailles, Parigi. Fotografia
condivisa con licenza Creative Commons via Wikipedia:
La parola italiana svastica deriva dal termine maschile sanscrito svastika,
che possiede numerosi significati, rappresentando tra gli altri, e
soprattutto nel significato di “oggetto propizio”, il simbolo di una
croce greca con i bracci piegati ad angoli retti che, secondo la
maggioranza degli orientalisti, rappresenterebbe il disco solare. I
primi reperti archeologici in cui si vede la svastica risalgono al Neolitico,
e anche nei ruderi della sinagoga di Cafarnao appare accanto a una
stella di David. In Oriente é principalmente un simbolo propizio per le
culture religiose originarie dell’India, come il Giainismo, il
Buddhismo e l’Induismo.
Monile etrusco
con decorazione a svastiche rinvenuto a Bolsena, VII secolo a.C.
Parigi, museo del Louvre. Fotografia condivisa con licenza Creative
Commons via Wikipedia:
Nel Buddhismo cinese il termine sanscrito svastika
prende il significato di “10.000” ovvero di “infinito” o “tutte le
cose” che si manifesta nella coscienza di un buddha, per tale ragione il
simbolo è spesso posto, nelle statue rappresentanti un buddha, sul suo petto all’altezza del cuore.
Lo svastika su un tessuto in un museo di Pechino. Fotografia di Marco L condivisa con licenza Creative Commons via Wikipedia:
Nel
corso del 20esimo secolo, la svastica era un usata come “portafortuna”
dai piloti d’aereo. La porta anche Matilde Moisant, pioniera
dell’aviazione americana e seconda donna negli Stati Uniti ad ottenere
la licenza di pilota.
Molte associazioni sportive hanno avuto come simbolo la svastica, prima del 1930, come questa squadra di hockey in Canada
Per
migliaia di anni la svastica é stata un simbolo di pace dell’induismo, e
lo é tuttora. Viene rappresentata durante una delle più importanti
feste indiane, quella di Diwali, che simboleggia la vittoria del bene
sul male ed è chiamata anche “festa delle luci”.
Il segno della
svastica è riprodotto, probabilmente come simbolo solare,
nell’architettura neoromanica della chiesa parrocchiale di Rosazza, in
Piemonte, costruita intorno al 1850. Fotografia di Twice25 condivisa con
licenza Creative Commons via Wikipedia:
Vanilla Magazine
La
svastica é stata un simbolo anche delle Forze Armate finlandesi, e lo é
ancora per l’Areonautica Militare. La svastica é stata utilizzata come
simbolo anche dal birrificio danese Carlsberg. Anche se non é più in
uso, è ancora presente in più punti di riferimento, in particolare la
porta con gli elefanti si trova nel sito originale della fabbrica a
Copenaghen.
Sotto, un’ultima nota di colore con un furgoncino di una lavanderia irlandese nel 1912:
Anche
il lontano oriente utilizza spesso la svastica come simbolo di pace e
benessere. In Giappone, tutt’oggi, si trova sovente in tempi buddisti.
Sotto, fotografia di pubblico dominio via Wikipedia: